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Comacchio è un dedalo di canali, ponti e case basse che profuma di mare e di valle. Un luogo sospeso tra terra e acqua, ideale per chi ama i borghi d’acqua, la natura del Parco del Delta del Po e una cucina identitaria, con l’anguilla regina della tavola. Il simbolo cittadino è il Trepponti, scenografico complesso seicentesco che unisce più canali in un unico crocevia di pietra.

Cosa vedere

Trepponti e ponti storici

Punto foto per eccellenza, il Trepponti era una vera porta d’acqua difensiva e commerciale: cinque rampe, una piccola piazza sommitale e antiche torrette di guardia. Da qui si colgono subito l’anima lagunare e i ritmi lenti del centro storico.

Manifattura dei Marinati

L’antica fabbrica dell’anguilla è un affascinante esempio di archeologia industriale. In autunno i forni della Sala Fuochi tornano ad ardere per la lavorazione tradizionale: taglio, infilzatura, cottura e confezionamento. Un ecomuseo vivo che racconta lavoro, pesca e cultura di valle.

Museo Delta Antico

Allestito nell’ex Ospedale degli Infermi, il museo narra la storia millenaria del Delta e dei traffici adriatici, con reperti romani e itinerari tematici. È il luogo giusto per capire come l’acqua abbia modellato paesaggi e comunità.

Valli e Saline di Comacchio

Fuori dal centro vi aspettano specchi d’acqua, canali, argini e casoni da esplorare a piedi, in bici o in barca. Le saline coprono centinaia di ettari e ospitano un’ampia colonia di fenicotteri: al tramonto lo spettacolo è memorabile.

Esperienze da non perdere

  • Birdwatching tra i fenicotteri, con migliori avvistamenti in primavera e autunno.
  • Giro in barca nei canali e nelle valli, per scoprire chiuse, argini e casoni da pesca.
  • Passeggiate slow in centro tra vicoli e ponticelli fino a Palazzo Bellini, sede di mostre ed eventi.
  • Percorsi in bicicletta sugli argini, adatti anche alle famiglie.

Sapori tipici

Il piatto identitario è l’anguilla di Comacchio, lavorata e marinata secondo un ciclo tradizionale che qui è una vera cultura. Da provare anche le zuppe di pesce di valle e i piatti con cefali, vongole e acquadelle. Ottimi i dolci casalinghi della tradizione ferrarese.

Quando andare

  • Primavera e autunno: clima mite, colori bellissimi in valle e massima presenza di avifauna.
  • Ottobre-dicembre: periodo della lavorazione dell’anguilla nei forni storici, spesso con aperture ed eventi dedicati.
  • Estate: perfetta per abbinare il mare dei Lidi di Comacchio a visite serali nel borgo illuminato.

Consigli pratici

  • Muoversi: in centro si gira bene a piedi; per valli e saline sono consigliate visite guidate e piccoli trasferimenti in bici o barca.
  • Orari e ingressi: museo ed ecomuseo hanno calendari stagionali; verificate sempre gli orari aggiornati prima della visita.
  • Dove dormire: scegliere un agriturismo in campagna, tra argini e canali, è il modo più autentico per vivere i ritmi della laguna e raggiungere facilmente sia il centro sia i percorsi naturalistici.
  • Cosa mettere in valigia: scarpe comode, antivento leggero e binocolo per il birdwatching.

Idee di itinerario in giornata

Mattina tra Trepponti, Manifattura dei Marinati e Museo Delta Antico; pranzo con specialità di valle; pomeriggio nelle saline tra capanni e specchi d’acqua; chiusura al tramonto con i fenicotteri e rientro nel borgo per una passeggiata serale.

Ecco la nostra selezione di Agriturismi nelle vicinanze di Comacchio: clicca qui

    Arroccata su un promontorio che domina il Golfo dell’Asinara, Castelsardo è uno dei borghi più fotogenici della Sardegna. Vicoli lastricati, case color miele, bastioni a picco sul mare e una tradizione artigiana ancora viva la rendono perfetta per un weekend lento tra cultura, spiagge e sapori locali. E se vuoi vivere l’isola in modo autentico, scegliere un agriturismo nei dintorni è la mossa giusta: campagna silenziosa tra olivi e carrubi, cucina di casa con prodotti a km0 e quell’ospitalità familiare che fa la differenza.

    Perché scegliere un agriturismo vicino a Castelsardo

    • Atmosfera genuina: svegliarsi tra i profumi della macchia mediterranea e rientrare la sera lontano dal caos del litorale, ma a pochi minuti dal borgo e dalle spiagge.
    • Tavola tipica: pane carasau, formaggi di pecora, verdure dell’orto, miele e confetture, carni e paste fresche fatte in casa. Molti agriturismi organizzano cene su prenotazione e piccole degustazioni.
    • Esperienze: passeggiate tra vigneti e uliveti, tour in e-bike sulle strade panoramiche, laboratori di pasta o di pane, talvolta maneggi e attività per bambini.
    • Posizione strategica: base comoda per esplorare sia la costa (Lu Bagnu, Baia Ostina) sia l’entroterra gallurese e l’Anglona.

    Cosa vedere nel borgo

    • Castello dei Doria e Museo dell’Intreccio Mediterraneo: il simbolo di Castelsardo. All’interno del castello è allestito un museo dedicato alla cesteria tradizionale del Mediterraneo, con splendidi cestini, corbule e manufatti intrecciati in asfodelo e palma nana, testimonianza di un saper fare ancora vivo tra le artigiane locali.
    • Cattedrale di Sant’Antonio Abate: affacciata sul mare, custodisce opere di scuola tardo-gotica e un campanile che è un vero faro panoramico sul golfo.
    • Centro storico: saliscendi di vicoli, botteghe di artigiane che intrecciano davanti alle porte, piazzette da cartolina al tramonto.

    Spiagge e natura nei dintorni

    • Lu Bagnu: frazione balneare con spiagge di sabbia dorata e acqua turchese, perfetta in famiglia.
    • Baia Ostina: calette e scogliere scenografiche, ideale con maschera e pinne.
    • Roccia dell’Elefante: bizzarra formazione trachitica a bordo strada, sosta fotografica obbligata lungo la SS134.

    Tradizioni e atmosfera
    Castelsardo è famosa per i riti della Settimana Santa, in particolare la suggestiva processione del Lunissanti. Durante l’anno non mancano eventi enogastronomici e mostre dedicate all’artigianato dell’intreccio. È un luogo dove il ritmo resta umano: ci si muove a piedi, si chiacchiera in piazza, si guarda il mare cambiare colore con la luce.

    Sapori da provare
    Zuppa gallurese, malloreddus al sugo di salsiccia, fregola ai frutti di mare, carciofo spinoso di Sardegna DOP in stagione, formaggi e miele locale. Nel calice, Vermentino di Gallura DOCG per i piatti di mare e Cannonau per le carni e i formaggi stagionati.

    Vi consigliamo la nostra selezione di agriturismi nel Nord della Sardegna per scoprire Castelsardo alloggiando nel verde

    La Sardegna è una terra di sapori autentici, dove la cucina racconta storie di famiglia, di feste e di antiche tradizioni. Tra i piatti più iconici dell’isola, i ravioli sardi occupano un posto speciale: piccoli scrigni di pasta ripiena, dal gusto delicato e avvolgente, perfetti per un pranzo in agriturismo immersi nella natura.

    Per prepararli, servono pochi ingredienti genuini. Per la pasta:
    300 g di semola di grano duro rimacinata,
    100 g di farina 00,
    un cucchiaio di olio extravergine d’oliva,
    acqua tiepida quanto basta e un pizzico di sale.

    Per il ripieno: 300 g di ricotta di pecora fresca,
    un tuorlo d’uovo,
    50 g di pecorino sardo grattugiato,
    la scorza grattugiata di un limone non trattato,
    un pizzico di noce moscata e sale.

    Per il condimento, si può scegliere tra burro e salvia oppure un sugo di pomodoro fresco, completando con pecorino grattugiato.

    Si comincia impastando la semola e la farina con il sale, l’olio e l’acqua tiepida, fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Dopo un riposo di almeno mezz’ora, si prepara il ripieno mescolando la ricotta con il tuorlo, il pecorino, la scorza di limone, la noce moscata e il sale. Se il composto risulta troppo morbido, si può aggiungere un po’ di pangrattato.

    La pasta va stesa in sfoglie sottili. Su una di queste si distribuiscono piccoli mucchietti di ripieno, si copre con un’altra sfoglia e si sigilla bene intorno al ripieno. Con una rotella dentata o uno stampo si ritagliano i ravioli, che vanno poi disposti su un canovaccio infarinato.

    La cottura è veloce: bastano 3-4 minuti in acqua salata. Una volta scolati, si condiscono con burro fuso e salvia oppure con il sugo di pomodoro, e si completano con una generosa spolverata di pecorino.

    Per un tocco rustico, si può sostituire la ricotta con formaggio fresco di capra. E per un’esperienza autentica, non può mancare un bicchiere di Cannonau o Vermentino. I ravioli sardi si prestano anche alla conservazione: basta congelarli singolarmente su un vassoio e poi trasferirli in un sacchetto.

    I ravioli sardi sono molto più di un piatto: sono un viaggio nei sapori dell’isola, un abbraccio di tradizione e semplicità. Provali nel tuo agriturismo preferito o prepara questa ricetta a casa per portare un po’ di Sardegna sulla tua tavola.
    Ecco la nostra selezione di agriturismi in Sardegna per gustare la ricetta tipica sarda: clicca qui

    La pasta alle vongole è uno dei grandi classici della cucina italiana, amata per la sua semplicità e per il profumo di mare che sprigiona. Oggi ti propongo una variante ancora più gustosa: la pasta alle vongole e bottarga. Una ricetta veloce, pronta in meno di mezz’ora, ma capace di conquistare anche gli ospiti più esigenti.

    Ingredienti (per 4 persone)

    • 400 g di spaghetti o linguine
    • 1 kg di vongole veraci
    • 2 spicchi d’aglio
    • Olio extravergine d’oliva
    • Mezzo bicchiere di vino bianco secco
    • Prezzemolo fresco tritato
    • Bottarga di muggine (in polvere o da grattugiare)
    • Sale e pepe q.b.

    Preparazione

    1. Pulire le vongole
      Metti le vongole in acqua salata per almeno mezz’ora, così da eliminare la sabbia. Sciacquale bene sotto l’acqua corrente.
    2. Preparare il condimento
      In una padella capiente, scalda un filo d’olio con due spicchi d’aglio schiacciati. Aggiungi le vongole, sfuma con il vino bianco e copri con un coperchio. In pochi minuti si apriranno, rilasciando la loro acqua saporita. Togli quelle rimaste chiuse.
    3. Cuocere la pasta
      Lessa la pasta in acqua leggermente salata (ricorda che le vongole sono già saporite). Scolala molto al dente e termina la cottura in padella con il sugo delle vongole, aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario.
    4. Il tocco finale
      Spegni il fuoco e completa con prezzemolo fresco tritato e una generosa grattugiata di bottarga di muggine. Mescola bene e servi subito.

    Consiglio extra

    Se vuoi esaltare ancora di più il gusto del piatto, tieni da parte un cucchiaio di bottarga e aggiungila direttamente nei piatti appena serviti. In questo modo il profumo sarà ancora più intenso.

    Un piatto di mare dal carattere deciso

    La combinazione tra la delicatezza delle vongole e la sapidità della bottarga rende questa pasta un vero e proprio trionfo di sapori mediterranei. Perfetta per una cena speciale o anche solo per concedersi un piccolo lusso in settimana, è una ricetta semplice ma elegante, da preparare senza stress.

    Ecco la nostra selezione di agriturismi in Sardegna per provare questa ricetta tipica

    L’Asinara è una delle isole più affascinanti della Sardegna, un luogo che custodisce una storia unica e una natura incontaminata. Situata al largo della costa nord-occidentale, di fronte a Porto Torres, questa piccola perla è oggi Parco Nazionale e Area Marina Protetta. Per decenni l’isola è rimasta isolata a causa della presenza di una colonia penale e di un carcere di massima sicurezza, il che ha permesso alla sua biodiversità di rimanere intatta. Oggi l’Asinara si presenta come un paradiso selvaggio, dove la macchia mediterranea si alterna a spiagge bianchissime e mare cristallino, abitato dai famosi asinelli bianchi, simbolo dell’isola.

    Visitare l’Asinara significa vivere un’esperienza autentica: escursioni in fuoristrada o in bicicletta lungo i sentieri che attraversano l’isola, snorkeling nelle acque protette, trekking tra panorami mozzafiato e scoperte culturali nei vecchi edifici legati al passato carcerario. È un luogo che unisce natura, storia e silenzio, ideale per chi cerca una vacanza diversa, lontana dal turismo di massa.

    Per chi desidera esplorare l’isola con calma e al tempo stesso vivere la Sardegna più genuina, gli agriturismi della zona sono la scelta migliore. Nelle campagne attorno a Porto Torres e Stintino, a pochi chilometri dall’imbarco per l’Asinara, gli agriturismi offrono non solo alloggio confortevole, ma anche la possibilità di assaporare piatti tradizionali cucinati con ingredienti locali: pasta fatta in casa, formaggi di pecora, verdure di stagione e carni allevate in loco. È un’esperienza che unisce l’ospitalità familiare alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche sarde.

    Scegliere un agriturismo significa anche contribuire a un turismo sostenibile: si valorizzano le piccole realtà agricole, si sostiene l’economia locale e si vive un contatto diretto con la natura, in armonia con lo spirito stesso dell’Asinara. Dopo una giornata di esplorazione sull’isola, tornare in un agriturismo e gustare un bicchiere di Cannonau o di Vermentino, magari davanti a un tramonto sulla campagna sarda, è il modo migliore per completare l’esperienza.

    In conclusione, l’Asinara è una destinazione che incanta per la sua autenticità, e gli agriturismi della zona sono il punto di partenza perfetto per viverla appieno. Una combinazione che permette di unire l’avventura nella natura incontaminata con la calda accoglienza della Sardegna rurale.

    Clicca qui per vedere la nostra selezione di Agriturismi vicno all’Isola dell’Asinara

    Il Lago Sirio è il più esteso dei cinque laghi morenici di Ivrea, in Piemonte. Situato ai piedi della Serra di Ivrea, si presenta come un’oasi di pace immersa nel verde, perfetta per chi cerca natura, sport e momenti di relax lontano dal caos cittadino. Le sue acque limpide e l’ambiente circostante fanno di questo lago una meta ideale sia per gite giornaliere sia per soggiorni più lunghi.

    Cosa vedere e cosa fare sul Lago Sirio

    La zona del Lago Sirio è molto apprezzata in ogni stagione. In estate è possibile fare il bagno grazie agli stabilimenti balneari attrezzati e alle spiaggette libere, mentre gli amanti dello sport possono dedicarsi a canoa, sup e pedalò. Non mancano i sentieri che costeggiano il lago, ideali per passeggiate panoramiche, trekking leggeri o giri in bicicletta.

    Nei dintorni si trovano altri laghi glaciali più piccoli – Lago Pistono, Lago Nero, Lago di Campagna e Lago San Michele – che rendono l’area ancora più suggestiva e ricca di scorci naturali. A breve distanza si può visitare Ivrea, città famosa per il suo storico Carnevale e per il patrimonio industriale legato a Olivetti, oggi riconosciuto come sito UNESCO.

    Turismo e accoglienza

    Il Lago Sirio è una meta perfetta per chi cerca una vacanza all’insegna della natura e del relax, ma anche per chi desidera scoprire i sapori del Canavese. L’area è infatti conosciuta per la produzione di vini come l’Erbaluce di Caluso e per piatti tipici che vanno dalla finanziera piemontese ai formaggi locali.

    Grazie alla sua posizione, il Lago Sirio è facilmente raggiungibile da Torino e dalla Valle d’Aosta, il che lo rende un punto strategico anche per brevi soggiorni o weekend romantici.

    Agriturismi sul Lago Sirio e dintorni

    Chi desidera vivere un’esperienza autentica può scegliere di soggiornare in uno degli agriturismi della zona. Qui l’ospitalità familiare si unisce alla buona cucina piemontese, con menù che valorizzano i prodotti locali: carni, salumi, formaggi, ortaggi di stagione e vini del territorio.

    Alcuni agriturismi propongono anche attività all’aperto come escursioni a cavallo, degustazioni guidate o passeggiate tra i vigneti, trasformando la vacanza in un vero e proprio viaggio alla scoperta delle tradizioni del Canavese.

    Scegliere un agriturismo significa non solo dormire in strutture immerse nel verde, ma anche entrare in contatto con la cultura rurale e le persone che da generazioni portano avanti le tradizioni agricole e gastronomiche del Piemonte.

    Ecco la lista di strutture nel Canavese vicino al Lago Sirio: clicca qui

    Immerso nelle dolci colline di Faenza, Agriturismo Trerè rappresenta il perfetto connubio tra ospitalità rurale, patrimonio vinicolo e raffinatezza. Con i suoi 35 ettari di vigneto, questa azienda agricola fondata negli anni Sessanta è oggi un punto di riferimento per chi desidera immergersi nella Romagna più autentica.

    Le origini di Trerè risalgono al 1966, grazie all’avvio dell’attività agricola da parte del nonno Valeriano. È del 1974 la prima bottiglia etichettata “Amarcord d’un Ross”, in dialetto romagnolo: “mi ricordo un rosso”. Oggi, con una produzione di circa 180.000–200.000 bottiglie l’anno, esportate in tutto il mondo, la tradizione vinicola ha trovato nuova linfa grazie alla gestione familiare della terza generazione.

    Dal 1997, Trerè ha integrato l’ospitalità agricola alla sua vocazione vinicola, offrendo 15 alloggi tra camere, appartamenti e suite dotati di comfort moderni. La struttura include una piscina rinnovata, di 9×18 metri, con idromassaggio esterno, bar estivo e uno chalet con una spa privata dove è possibile anche pernottare.

    Il ristorante, ospitato in una rustica vecchia stalla, propone la genuinità della cucina romagnola: piatti tipici accompagnati dai vini dell’azienda. L’atmosfera è avvolgente, tra porticati immersi nel verde, piscina e giardini, perfetti per cene suggestive e momenti romantici.

    Trerè offre una vasta gamma di esperienze ed attività, adatte a ogni tipo di ospite. La struttura è ideale per famiglie, coppie o gruppi sportivi: si spazia dal noleggio biciclette e trekking, al golf a 7 km (Riolo Terme), fino a passeggiate tra i vigneti. Completano l’offerta degustazioni guidate dei vini, visite alla cantina, escursioni, area giochi, corsi ed eventi enogastronomici.

    A soli 4 km dal centro di Faenza e in posizione ideale per raggiungere città d’arte come Ravenna, Brisighella, Imola, Forlì e la Riviera Romagnola, Trerè è perfetto per chi desidera combinare relax, natura e cultura.

    Agriturismo Trerè è molto più di una semplice sistemazione: è un’esperienza totalizzante, tra storia, vino, relax e Paesaggio. Ideale per una fuga romantica, una vacanza attiva o un soggiorno culturale… con il gusto autentico della Romagna nel bicchiere e nel cuore.

    Ecco la scheda dell’agriturismi su Agriturismi.it: clicca qui

    Quando la pizzica risuona sotto le stelle di Melpignano, agosto diventa una celebrazione di suoni antichi e comunità vibranti. La Notte della Taranta è molto più di un concerto: è la festa della musica popolare salentina, con le sue radici nei riti del tarantismo, reinterpretata ogni anno dal Maestro Concertatore in dialogo con artisti di fama internazionale.

    Il 23 agosto 2025 il borgo di Melpignano ospita il gran finale: un prato davanti al Convento degli Agostiniani diventa il cuore pulsante della festa, dove si danza fino a tarda notte con centinaia di migliaia di persone da tutta Italia e non solo.

    Per chi sceglie un soggiorno in agriturismo, è un’occasione ideale per vivere l’estate più autentica: cene all’aperto con prodotti locali, passeggiate tra uliveti, degustazione di vini del Salento e poi la notte che esplode di musica, tamburelli, fisarmoniche e ballo collettivo.

    Un Ferragosto davvero diverso: cultura, natura, gusto e festa popolare. Tutto in un unico, potente abbraccio salentino.

    Qui la nostra lista di agriturismi a Melpignano per un soggiorno nel verde

    Se stai cercando un’esperienza autentica da vivere in Umbria a Ferragosto, lontano dal caos delle spiagge affollate e delle solite mete turistiche, il Palio dei Terzieri di Città della Pieve è un’occasione imperdibile.

    Dal 12 al 25 agosto, questo splendido borgo umbro si trasforma in un teatro a cielo aperto, dove oltre 800 figuranti in abiti rinascimentali sfilano tra vicoli e piazze. Le antiche contrade – i “terzieri” di Castello, Borgo Dentro e Casalino – si sfidano in cortei, giochi storici e nella spettacolare “Caccia del Toro”, una gara di tiro con l’arco che conclude l’evento.

    Il cuore della festa batte forte proprio a Ferragosto, quando si tiene il suggestivo Lancio della Sfida, il momento solenne in cui i terzieri rinnovano la competizione, sotto gli occhi di cittadini e visitatori.

    Perché scegliere un agriturismo durante il Palio

    Vivere il Palio dei Terzieri non significa solo assistere a una rievocazione storica, ma immergersi completamente in un’atmosfera senza tempo. E per farlo nel modo più autentico possibile, scegliere di alloggiare in agriturismo è la soluzione ideale.

    Un agriturismo nei dintorni di Città della Pieve ti permette di:

    • Rilassarti nella natura dopo una giornata tra cortei e manifestazioni;
    • Gustare la vera cucina contadina umbra, con prodotti locali e piatti tradizionali;
    • Godere di ospitalità familiare e genuina, lontana dagli ambienti freddi e impersonali degli hotel;
    • Scoprire altri borghi nei dintorni, magari a cavallo o in bici, con i ritmi lenti di un tempo.

    Molti agriturismi offrono anche degustazioni di vino, attività agricole, laboratori artigianali o semplicemente silenzio e tramonti mozzafiato tra le colline umbre.

    Un Ferragosto diverso, che lascia il segno

    Partecipare al Palio dei Terzieri e soggiornare in un agriturismo significa scegliere un turismo lento, attento alla cultura, alla storia e all’ambiente. È un modo per valorizzare i territori rurali, sostenere l’economia locale e vivere esperienze vere, lontane dai circuiti del turismo di massa.

    Ferragosto in Umbria può essere molto più che una grigliata o un bagno in piscina: può essere un viaggio nel tempo, un’occasione per conoscere tradizioni secolari e per sentirsi parte di una comunità.

    Clicca qui” per vedere la nostra selezione di agriturismi vicino a Città della Pieve

    Se sogni una vacanza in Toscana all’insegna della natura, del relax e della buona cucina, l’Agriturismo Le Murelle, a pochi chilometri dal centro di Lucca, è la meta ideale. Circondato da uliveti secolari e dolci colline, questo agriturismo accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera autentica, dove il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio racconta la tradizione contadina toscana.
    Le Murelle è un’antica casa colonica ristrutturata con amore e rispetto per le sue origini. Gli alloggi, suddivisi in appartamenti indipendenti, sono arredati in stile rustico toscano e dotati di ogni comfort moderno: angolo cottura, aria condizionata, connessione Wi-Fi, e spazi esterni dove rilassarsi leggendo un libro o gustando un bicchiere di vino locale.

    Dalla struttura si gode di una splendida vista sulla campagna lucchese: olivi, vigneti e cipressi che disegnano un paesaggio da cartolina, perfetto per chi ama la fotografia, le passeggiate nel verde o semplicemente la quiete.
    Uno dei punti di forza dell’agriturismo è la piscina all’aperto, immersa tra gli ulivi, dove potersi rinfrescare nelle giornate più calde o semplicemente rilassarsi sotto il sole toscano. Gli ospiti hanno anche la possibilità di acquistare olio extravergine di oliva di produzione propria, ottenuto dagli ulivi dell’azienda agricola: un vero tesoro della tradizione gastronomica toscana.
    Le Murelle si trova in una posizione strategica per visitare le meraviglie della Toscana nord-occidentale. In pochi minuti si può raggiungere Lucca, con le sue celebri mura rinascimentali, le chiese romaniche, le piazze eleganti e i negozietti d’artigianato. Ma anche Pisa, Viareggio, le Alpi Apuane e la Garfagnana sono facilmente accessibili, così come i borghi collinari meno noti, dove si respira ancora la vera anima toscana.
    Che tu stia cercando una vacanza romantica, un soggiorno rilassante in famiglia o una base per esplorare l’entroterra toscano, Le Murelle è un luogo dove sentirsi a casa.

    Scopri di più e prenota il tuo soggiorno su: Agriturismo Le Murelle su Agriturismi.it