Notizie per i gestori

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GIMAS Srl è un’azienda artigiana di Mareno di Piave in provincia di Treviso specializzata nel settore degli stampi per pressofusione e termoplastici e nella progettazione e costruzione di piccoli elettrodomestici per l’alimentazione naturale, come trattamento cereali e vegetali, essicazione frutta e verdura e spremitura oleosi.

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L’offerta turistica dell’agriturismo si rivolge in particolare a coloro che apprezzano l’ambiente rurale e le sue risorse, comprese quelle legate alla tradizione eno-gastronomica.
Le caratteristiche del territorio trentino e le peculiarità dell’agricoltura locale hanno favorito il diffondersi di questa forma di ospitalità, valida integrazione al reddito dell’impresa agricola, soprattutto nelle zone marginali. Leggi di più »

Chi desidera aprire un agriturismo in Lombardia deve seguire le disposizioni della Legge Regionale 31 del 5 dicembre 2008.

Tra i requisiti principali, è obbligatorio che l’aspirante imprenditore completi un corso di formazione specifico di 40 ore, necessario per ottenere un Certificato di Abilitazione valido nella provincia di residenza del futuro titolare.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la presentazione di un documento che dimostri il reale collegamento tra l’attività agrituristica e quella agricola. In Lombardia, infatti, si distingue tra agriturismi a conduzione familiare e agriturismi in forma aziendale.

La differenza principale tra queste due tipologie riguarda il numero massimo di ospiti: la conduzione familiare può accogliere fino a 10 persone al giorno, mentre l’azienda agrituristica può ospitarne fino a 60. Per l’attività è obbligatorio utilizzare strutture già esistenti; nel caso di restauri su immobili di pregio, invece, è necessario presentare una specifica richiesta autorizzativa prima di iniziare i lavori.

Infine, per quanto riguarda la somministrazione di pasti e bevande, i gestori devono fornire agli ospiti tutte le informazioni necessarie sulla provenienza dei prodotti offerti, garantendo trasparenza e chiarezza.

 

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Nella regione Lazio, come in molte altre regioni, l’attività agrituristica comprende servizi di ospitalità, la somministrazione di pasti e bevande, oltre all’organizzazione di attività ricreative e degustazioni di prodotti aziendali.

Recentemente, la Legge Regionale n. 14 del 2 novembre 2006 ha aggiornato la normativa vigente, sostituendo la precedente legge n. 36 del 10 novembre 1997. Questa nuova legge introduce importanti novità, soprattutto in termini di semplificazione amministrativa per ottenere l’autorizzazione all’apertura di nuovi agriturismi.

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 prevede la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati al potenziamento dell’offerta agrituristica, al miglioramento e qualificazione delle strutture e all’adozione di tecnologie innovative per l’informatizzazione e l’adeguamento tecnologico delle aziende agricole.

Inoltre, il portale regionale dedicato all’agricoltura ha realizzato un vademecum utile per chi intende aprire un agriturismo. Questa guida approfondisce tutti gli obblighi da rispettare, dagli adempimenti amministrativi alle norme igienico-sanitarie, fino alla disciplina fiscale.

Per approfondire la normativa che regola il settore, si può consultare la Legge Regionale n. 14 del 2 novembre 2006.

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La terza tappa del nostro viaggio alla scoperta delle modalità per avviare un’attività agrituristica in Italia si concentra sulla Liguria.

Come in molte altre regioni, per aprire un agriturismo in Liguria è indispensabile essere titolari di un’azienda agricola già avviata e disporre di locali idonei per l’esercizio dell’attività.

L’attività agrituristica, come definita dall’articolo 2 della legge regionale n. 37 del 21 novembre 2007, rappresenta uno strumento di valorizzazione e sostegno all’attività agricola, riconoscendo al contempo il suo valore ambientale, culturale e paesaggistico.

Il primo passo consiste nell’iscriversi all’Elenco regionale degli operatori agrituristici presentando domanda al Servizio Coordinamento Ispettorati Agrari della provincia di competenza. Successivamente, è necessario richiedere l’autorizzazione al Comune dove si intende avviare l’attività o presentare la DIA (Dichiarazione di inizio attività). Alla domanda va allegata una relazione tecnica che descriva l’azienda.

Sul portale Agriligurianet, il sito ufficiale dedicato al settore agricolo ligure, si possono trovare numerose informazioni utili e indirizzi di riferimento, oltre alla possibilità di scaricare i moduli per la presentazione della domanda. Il sito fornisce anche dettagli sulla procedura per accedere agli incentivi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR).

Integrare l’accoglienza turistica con la tradizionale coltivazione offre agli agricoltori la possibilità di diversificare e ampliare la propria attività, con l’opportunità di accedere a finanziamenti e programmi regionali dedicati.

Le attività agrituristiche includono servizi di ricezione, ospitalità, degustazioni di prodotti aziendali e altre iniziative svolte dagli imprenditori agricoli attraverso l’uso della loro azienda, sempre in connessione con le attività di coltivazione e allevamento.

Per approfondire la normativa vigente:

  • Legge regionale n. 37 del 21 novembre 2007
  • Regolamento regionale n. 4 del 23 settembre 2008, che disciplina l’attuazione della legge n. 37/2007

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In Umbria, le aziende agricole che intendono avviare o potenziare un’attività agrituristica possono accedere a contributi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale 2000–2006. In particolare, la Misura 311 Azione a) – Tipologia 1 sostiene investimenti mirati alla ricettività turistica e alla qualificazione dell’offerta agrituristica.

L’attività agrituristica consiste nell’ospitalità all’interno di strutture aziendali non più utilizzate per la produzione agricola. A questa funzione principale possono affiancarsi servizi complementari come la somministrazione di pasti e bevande, degustazioni, attività ricreative e culturali, e la vendita diretta di prodotti. È fondamentale che l’attività agricola rimanga prevalente in termini di tempo-lavoro rispetto a quella agrituristica.

Ogni operatore può ospitare fino a un massimo di 30 persone, indipendentemente dal numero e dalla dimensione degli edifici aziendali coinvolti.

Requisiti per l’avvio dell’attività

L’imprenditore agricolo, come definito dall’art. 2135 del Codice Civile, deve:

  • essere titolare di partita IVA,
  • essere iscritto alla Camera di Commercio,
  • essere in regola con gli obblighi contributivi,
  • possedere un’azienda agricola con superficie minima pari a:
    • 5 ha di seminativo,
    • 10 ha di pascolo o prato-pascolo,
    • 3 ha di colture permanenti,
    • 20 ha di bosco,
    • 2 ha di ortofloricole in pieno campo,
    • 0,3 ha di colture protette.

Nel caso di coltivazioni miste, la superficie minima si considera raggiunta quando la somma delle percentuali relative alle diverse tipologie colturali arriva al 100%.

L’imprenditore deve richiedere l’iscrizione all’“Elenco dei soggetti abilitati all’attività agrituristica” presso la Comunità Montana competente. Una volta iscritto, può presentare al Comune in cui si trova il fabbricato la Dichiarazione di Inizio Attività Agrituristica (DIAA), allegando la documentazione che attesti il rispetto dei requisiti sanitari, urbanistici e di sicurezza. Se l’attività si svolge in più fabbricati situati in comuni diversi, la DIAA va presentata a ciascun Comune interessato.

L’attività può iniziare dalla data di presentazione della DIAA, ma il Comune ha facoltà di effettuare verifiche e, in caso di irregolarità, può emettere provvedimenti di sospensione o divieto.

Riferimenti normativi

  • L.R. n. 28/1997 e successive modifiche – Testo coordinato sulla disciplina delle attività agrituristiche.
  • L.R. n. 15/2010 – Attuazione della direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno e modifiche alle leggi regionali.
    • Le modifiche alla L.R. 28/97 sono contenute nel Titolo VI (artt. 54–64).

 

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Prima di affrontare gli aspetti procedurali, è importante ricordare che l’attività agrituristica può essere esercitata esclusivamente da un imprenditore agricolo, utilizzando la propria azienda in modo complementare e connesso all’attività agricola principale.

Le attività agrituristiche che rientrano nelle competenze dell’imprenditore agricolo includono:

  • l’ospitalità in stanze, alloggi completi o spazi aperti;
  • la somministrazione di pasti, bevande e spuntini, preparati prevalentemente con prodotti aziendali;
  • la vendita diretta dei prodotti dell’azienda.

Procedura per l’avvio dell’attività agrituristica in Veneto

La normativa regionale prevede che l’imprenditore agricolo debba iscriversi all’Elenco provinciale degli operatori agrituristici tramite una procedura telematica. Per accedere a tale procedura, sono richiesti i seguenti passaggi:

  1. Iscrizione all’Anagrafe del Settore Primario della Regione Veneto e costituzione del fascicolo aziendale presso AVEPA o un Centro di Assistenza Agricola (CAA).
  2. Autorizzazione all’accesso ai servizi del SISP (Sistema Informativo Settore Primario).
  3. Compilazione della richiesta di iscrizione tramite il servizio Modello Unico e invio della domanda in originale agli uffici provinciali competenti.

Una volta completata l’iscrizione, l’imprenditore deve:

  • frequentare un corso formativo di almeno 100 ore;
  • presentare il Piano Agrituristico Aziendale;
  • sostenere un colloquio con la Commissione agrituristica provinciale;
  • richiedere il rilascio dell’autorizzazione al Comune dove si intende avviare l’attività.

Riferimenti normativi

  • L.R. Veneto 18 aprile 1997, n. 9 – Nuova disciplina per l’esercizio dell’attività agrituristica.
  • Regolamento regionale 12 settembre 1997, n. 2 – Regolamento di attuazione della L.R. 9/97.

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Attraverso questa rubrica desideriamo dare le informazioni necessarie e qualche strumento per chi avesse intenzione di aprire un agriturismo, o anche semplicemente per chi vorrebbe saperne di più sull’argomento. Ogni volta sarà presa in considerazione una singola regione, con i propri riferimenti normativi ed un link istituzionale di riferimento.

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