Un salto in cucina Archivi – Pagina 4 di 29 – Agriturismi.it

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Il Piemonte è una terra di vini di grande eccellenza, tra questi non possiamo non citare il Gattinara che viene preparanto con uve Nebbiolo che vengono coltivate nella provincia di Vercelli esattamente nel comune di Gattinara che poi da il nome al vino.

Si tratta di un vino rosso corposo, con un gusto persistente e solido che lo accomuna ai grandi vini del Piemonte. Questo vino è un I DOCG, per essere preparato deve riposare per almeno 3 anni in botti di legno che gli conferiscono un gusto complesso ed elegante che lo stanno portando sempre più ad essere conosciuto non solo a livello nazionale.

Le botti dove stagiona il Gattinara

Il vino Gattinara ha una storia antica, il paese sembra sia stato fondato del 100 Avanti Cristo, la produzione del vino ha quindi molti secoli ed oggi può contare su poco meno di 95 ettari di vigneto in produzione.
Gli agriturismi vicino a Gattinara propongono degustazioni del prezioso vino e sono il modo migliore per scoprire questa splendida località del Piemonte tanto ricca di storia e di tradizioni enogastronomiche.

Buonissimo risotto agli asparagi verdi

Oggi vi descriviamo una ricetta semplice e dal risultato delizioso: il risotto agli asparagi verdi. In questo periodo primaverile è facile trovare al mercato mazzi di asparagi freschi ed invitanti, in molte zone d’italia inoltre si posso raccogliere gli asparagi selvatici che sono generalmente più piccoli ma dal sapore intenso e squisito. Inoltre, gli asparagi sono diuretici e fanno molto bene al nostro corpo.

Ingredienti per 4 persone: 200 gr di riso; 200 gr di asparagi; acqua di cottura; 20 gr di burro; 60 gr di Parmigiano Reggiano; brodo Vegetale, cipolla tritata, olio di oliva e un pizzico di sale.

Cominciamo a fare soffriggere la cipolla tritata in una padella, successivamente aggiungiamo il riso e lo facciamo tostare appena, poi si aggiunge il brodo di verdure lasciandolo sfumare. Quando siamo a circa metà cottura, aggiungiamo le punte di asparagi lessati e aggiungiamo sfumando con il brodo di verdure e l’acqua di cottura degli asparagi. Quando il risotto cotto al punto giusto, si potrà amalgamare con il Grana Padano. Vi consigliamo di servirlo con aggiungendo le punte d’asparagi le scaglie di parmigiano, sale, e un filo d’olio di oliva EVO;

Buon appetito da Agriturismi.it

Vi portiamo a conoscere l’isola di Sant’Erasmo che si trova nella Laguna di Venezia ed è considerata da secoli “l’orto di Venezia” visto che proprio qui si produceva una grande quantità di ortaggi tra cui il famoso Carciofo Violetto. L’isola presenta terreni argillosi e salati, un ambiente lagunare davvero unico tra terra e mare che permette la nascita di ortaggi particolari e deliziosi.

I carciofi vengono raccolti alla fine di aprile, quando vengono raccolte le famose castraure che sono considerate una vera delizia ed una rarità che è poi presente nei mercati di Rialto e del Tronchetto solo per un paio di settimane all’anno. (i carciofi si possono trovare poi sino a giugno).

Carciofo Violetto di Sant’Erasmo

Si possono preparare una moltitudine di ricette con questi carciofi tenerissimi, si possono friggere in pastella, deliziosi per insaporire il risotto, oppure semplicemente crudi, tagliati a fettine fini e poi conditi con olio, limone e scaglie di parmiggiano reggiano.

I carciofi violetti di Sant’Eerasmo, sono riconosciuti da Slow Food e sono inseriti nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Vi segnaliamo la nostra lista di agriturismi vicino a Venezia dove è possibile gustare i carciofi violetti di Sant’Erasmo.

L’asparago bianco di Bassano

Oggi vi portiamo a scoprire un prodotto DOP famoso in tutto il mondo per la sua qualità: L’asparago Bianco di Bassano.

Si presenta di colore bianco di lunghezza di circa 20 cm, il fusto è dritto, di consistenza tenera, di forma appuntita è morbido ma anche “croccante”. Dal gusto delicato viene usato per ricette di carne e di pesce, per deliziosi risotti e per condire la pasta in mille modi diversi. Il modo più semplice per gustarlo è mangiarlo con uova sode e un filo d’olio di oliva; il massimo della semplicità!

Asparagi bianchi di Bassano

Vi consigliamo le nostre strutture agrituristiche nei dintorni di Bassano del Grappa per alloggiare nel verde (molti agriturismi hanno ristorante, piscina e centro spa) e per gustare il delizioso asparago bianco di Bassano cucinato secondo le antiche ricette del Veneto. Scoprirete un gusto semplice ma delizioso.

Un vero Babà napoletano

Non si può visitare Napoli senza aver provato almeno una volta il mitico babà napoletano; uno dei simboli della città e della cultura culinaria partenopea nel mondo.
Il babà è un dolce dal nome esotico che venne creato per la prima volta in Francia, ma solo a Napoli trovò il suo perfezionamento e divenne famoso in tutto il mondo. Il vero Babà napoletano è un “dolce da passeggio“, può essere infatti mangiato senza l’aiuto delle posate. Servito classico oppure con l’aggiunta di panna e/o crema pasticcera è sempre una delizia che si può gustare nelle pasticcerie e nei migliori agriturismi campani.

Il Babà napoletano è un prodotto agroalimentare tradizionale della Campania (P.A.T.) ed è uno dei dolci che meglio rappresenta Napoli nel mondo.

Piatto servito di carciofi e bottarga

Un antipasto semplice e squisito della cucina sarda: carciofi conditi con bottarga di muggine.

Sono necessari carciofi sardi teneri, una volta pulito il carciofo togliendo le spine e le foglie, vanno tagliati ed eliminate le punte, poi, vanno tagliati a pezzetti e conditi con olio di oliva e il succo di limone, successivamente aggiungere la bottarga a pezzetti e una bella splolverata di quella polvere. Lasciate riposare il tutto per 20 minuti per fare insaporire i carciofi. Avrete nn vero pezzo di Sardegna in tavola; buon appetito!

Ingredienti per due persone:
– 2 Carciofi
– Bottarga di muggine (intera o grattuggiata)
– Succo di limone
– Olio EVO

Le meravigliose nocciole

Il Piemonte è una regione dalla grande tradizione culinaria, se vi parlp di gianduia, torrone e baci di dama cosa vi viene in mente? Sicuramente il gusto meraviglioso di questi dolci tipici che hanno come ingrediente comune proprio la nocciola. La Nocciola del Piemonte IGP è famosa in tutto il mondo, viene coltivata nelle bellissime colline dell’Alta Langa nel basso Piemonte.

Le nocciole del Piemonte

La Nocciola del Piemonte IGP ha la caratteristica di avere un seme di forma sub-sferoidale piuttosto variabile), ha una consistenza compatta ma croccante, il sapore è delizioso, persiste nel palato e lascia un retrogusto squisito. Con le nocciole viene prodotto ad esempio il gianduiotto, se viene tostata e tritata la troveremo in molte ricette dolci e salate. E’ veramente una delle delizie prodotte in Italia che ci rendono famosi in tutto il mondo.

Per scoprire le dolci colline delle Alte Langhe, vi consigliamo i nostri agriturismi che offrono accoglienza di elevato standard e in molti propongono la cucina tipica a km zero in cui non possono mancare come ingredienti proprio le nocciole! Buon appetito e buon viaggio!

Il cotechino con le lenticchie è il re incontrastato delle ricette tradizionali di Capodanno. In Italia la sua presenza in tavola è quasi un obbligo, è simbolo di abbondanza e si dice porterà fortuna e ricchezza nel corso dei seguenti 12 mesi. Può essere presentato come piatto unico da mangiare a mezzanotte, oppure può accompagnare il cenone come un goloso secondo, in ogni caso… ogni tavola che si rispetti lo dovrebbe proporre ai suoi ospiti.

Il cotechino è un insaccato di maiale che viene contenuto in un sacchetto naturale fatto dalla budella dell’animale stesso, si conserva facilmente e questo ne ha fatto la sua fortuna. Ecco i consigli per cucinarlo in modo perfetto:
1) bucare con una forchetta la pelle per far migliorarne la cottura, successivamente vi suggeriamo di coprire il cotechino con un panno di cotone sigillando le estremità con dello spago per alimenti.
2) bisogna riempire una pentola di adeguata dimensione con circa 3/4 di acqua e immergere con cura il cotechino al suo interno.
3) Il cotechino va cotto con una fiamma media, quando l’acqua raggiunge la temperatura di ebolizione, bisogna abbassare la fiamma e continuare la cottura per almeno un’ora.
4) Il cotechino, una volta cotto, va lasciato raffreddare con calma, per essere servito dovete togliere il telo di cotone e procedere con il taglio delle fette (che non siano troppo spesse!).

Il cotechino va quindi accompagnato con le lenticchie per festeggia il nuovo anno e propiziare ricchezza e fortuna. Buon appetito da Agriurismi.it!

Delizioso Bonet Piemontese

Il bonet (o bunèt) è un dolce tipico della tradizione piemontese, pare sia statocreato nella zona delle Langhe e del Monferrato diversi secoli fa.
Viene servito come dessert a fine pasto, ed è molto semplice nella sua preparazione. Gli ingredienti principali sono latte, uova, cacao, amaretti e un goccio rum. La ricetta è molto semplice e veloce, la qualità delle materie usate è molto importante per dare un sapore e una consistenza unica e inimitabile a questo dolce della tradizione piemontese.

Il bonet è diffuso in tutto il Piemonte, lo si può trovare nella lista dei dessert dei ristoranti e degli agriturismi piemontesi. Originariamente vi era anche una versione “bianca” (una sorta di budino), che nel corso dei secoli è stata sostituita dalla versione detta “alla monferrina”, o “bonet nero” (la ricetta di oggi). Il primo ∫ era probabilmente una specie di crème caramel composto da latte, uova, amaretti e zucchero, ed era servito nelle nobili famiglie per concludere grandi feste e banchetti; un vero dolce da re!

Nel corso dei secoli la ricetta del bonet si è modernizzata ed ha aperto ad alcune varianti golose. Con la scoperta delle amiche ad esempio sono arrivati in Piemonte il rum e il cacao, questi due ingredienti entrarono di diritto nella ricetta del bonet, e oggi quello nero, cioè al cioccolato, è la versione più diffusa. In alcune zone del Piemonte viene profumato con vaniglia o scorza di limone, qualcuno aggiunge caffè, cognac oppure le meravigliose nocciole delle Langhe. Insomma, se decidete di trascorrere una vacanza in agriturismo in Piemonte, non potrete non fare questo viaggio culinario nel gusto e nella storia gustando il Bonet.

Sarde in Saor servite sul piatto

Famose e gustose, piatto simbolo di Venezia e del Veneto Orientale, le Sarde in Saor raccontano una storia antica. Il saor infatti permette al pesce di mantenersi per lunghi periodi ed era quindi usato da tempi remoti per conservare il pesce durante la navigazione o i lunghi viaggi via terra.

Saor in dialetto veneto vuol dire “sapore” ed è veramente un aggettivo azzeccato. Gli ingredienti base sono le sarde, le cipolle e l’aceto.

Le sarde sono un pesce considerato povero, vengono fritte in olio, e le cipolle, prima stufate, sono passate nell’olio e sfumate con l’aceto.
Gli ingredienti sono semplici, ciò che fa la differenza è la qualità; le sarde devono essere freschissime e le cipolle del territorio, perché il saor si fa con una bianca cipolla di Chioggia prodotta nel territorio di Venezia.

Ingredienti (per 2 persone):

  • 350 g di sarde freschissime
  • 0,7 Kg di cipolle bianche
  • farina 00 q.b.
  • olio semi di arachide q.b.
  • olio extra vergine d’oliva q.b.
  • sale
  • pepe
  • 1/2 cucchiaio di zucchero
  • mezzo bicchiere di aceto bianco
  • 1 cucchiai di uvetta sultanina
  • 1 cucchiaio di pinoli

Per prima cosa elimare la testa e l’intestino dalle sarde e lavarle sotto l’acqua fredda. Vanno Asciugate e infarinatele per bene, poi vanno fritte in olio di arachide. Controllate che siano rosolate su entrambi i lati, riponetele su carta assorbente e cospargetele di sale.

Preparate un soffritto di cipolla in olio di oliva, quando saranno dorate, aggiungete sale, pepe, zucchero e aceto e lasciatele evaporare. In fine prendete un contenitore e alternate a strati le sarde e la cipolla (saor) con l’uvetta e i pinoli. Lasciate riposare almeno per un giorno in frigo. E.. Buon appetito!